BOLOGNA 24 MARZO 2017_”LA MOVIMENTAZIONE DELL’ANZIANO”

LE BUONE PRATICHE NELLA MOVIMENTAZIONE DELLE PERSONE ANZIANE

Promuovere le buone pratiche e la loro riproducibilità, secondo modelli nazionali ed internazionali, continua ad essere la mission della Residenza Santa Margherita che è stata chiamata a presenziare all’evento RS100Strutture sul tema della Movimentazione della Persona Anziana svolto a Bologna il 24 marzo.

La Movimentazione di un paziente, soprattutto se si tratta di una persona anziana con problemi, è un’operazione particolarmente “delicata” in quanto:

  • all’anziano può causare maggiori rischi di danni cutanei, muscolari o articolari a seguito di una scorretta movimentazione;
  • il personale sanitario addetto alla movimentazione è sottoposto a rischi di lesioni muscolo-scheletriche correlate al lavoro, se non esegue le manovre correttamente.

Questo duplice aspetto è stato affrontato attraverso due relazioni in plenaria.

Silva Battiston, responsabile Qualità e Sicurezza, ha illustrato il modello di gestione del rischio clinico focalizzato sul benessere dell’utente, applicato presso la Residenza Santa Margherita, insistendo sull’importanza di diffondere tra gli operatori del settore, la conoscenza circa le varie azioni complesse da adottare per migliorare la qualità delle attività sanitarie e assicurare la sicurezza del paziente utilizzando anche le informazioni che gli errori (purtroppo inalienabili ma riducibili) possono fornire. Attuare la tecnica dell’ Incident Reporting permette una maggiore sensibilizzazione del personale, lo rende maggiormente partecipe delle scelte aziendali consolidando l’alleanza con la Direzione aziendale nella ricerca continua di una sicurezza responsabile.

A seguire, Martinotta Sonia, fisioterapista che collabora con la residenza Santa Margherita, ha presentato il progetto attivo da gennaio 2015 focalizzato sul benessere del dipendente al fine di salvaguardarne la salute e la sicurezza in ogni luogo. Tale progetto è in continua evoluzione, e si propone di promuovere la cultura al movimento: le fisioterapiste della struttura, tre ore la settimana, sono a disposizione del lavoratore per far apprendere esercizi ad hoc utili per ridurre/eliminare il rischio da movimentazione manuale dei carichi.

E’ ormai dimostrato che formare il personale addetto alla movimentazione secondo le tecniche di movimentazione ritenute più efficaci dalla letteratura scientifica, non è sufficiente se non si abbina l’approfondimento dell’argomento teorico e le prove pratiche per l’acquisizione della competenza di esecuzione ad una formazione continua sul campo e la Movimentazione è da considerarsi a tutti gli effetti parte del percorso di cura della persona anziana ed ha un peso rilevante nel contribuire sia alla salute dell’assistito che a quella di chi assiste.

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Dalla normativa alla buona pratica

La centralità della persona e non dell’organizzazione